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San Vito dei Normanni
Fondata nel XI secolo quando il normanno Marco Altavilla, noto alle pagine di storia come Boemondo, figlio di Roberto il Guiscardo e principe di Taranto, fece edificare quale padiglione di caccia una torre quadrata, tuttora esistente.
La città di San Vito dei Normanni posizionata a pochi km dalla costa adriatica, con l'approdo più vicino al lido Specchiolla, frazione del comune di Carovigno ma storicamente contesa dai sanvitesi, è situata nella parte nord-orientale della pianura salentina e non particolarmente distante dalla valle d'Itria. Collocata al centro della provincia brindisina, dista poco più di 10 km dalla riserva naturale di Torre Guaceto mentre per raggiungere il Mar Ionio occorrono circa una quarantina di km.
>>> Le origini….
San Vito dei Normanni, originariamente chiamato San Vito, ha una storia affascinante legata al suo nome. La città fu fondata intorno al 963 d.C. da una comunità di Schiavoni o Slavoni, popolazione slava che per scampare alle persecuzioni dei Saraceni, cercarono fortuna sull'opposta costa dell'Adriatico. In onore di San Vito Martire, diedero al loro insediamento il nome di “Castrum Sancti Viti”.
Nel corso dei secoli, il borgo fu conosciuto con diverse varianti del nome semplicemente Santo Vito, San Vito degli Schiavoni (poi abbreviato in degli Schiavi), o anche San Vito in Terra d'Otranto. Tuttavia, nel 1862, dopo l’unità d’Italia, il comune decise di modificare ufficialmente il nome in San Vito dei Normanni, in onore di Boemondo d'Altavilla (1050-1111), figlio di Roberto il Guiscardo, che viene considerato il fondatore del borgo medievale il quale, per assecondare il suo amore per la caccia, ordinò la costruzione della torre quadrata, ancora oggi esistente.
Il piccolo borgo originario si accrebbe sul finire del Medioevo quando la torre normanna garantiva la sicurezza e molti coloni da casali vicini si trasferirono a San Vito per sottrarsi ai continui attacchi dei Saraceni. Questa relativa tranquillità diede anche l'opportunità ai Sanvitesi di sviluppare i traffici commerciali e dominare sul territorio circostante. Fu solo nel XV secolo che l'antico casale venne organizzato a Comune, anche se continuò l'organizzazione feudale e l'asservimento regio. Dopo gli Altavilla, la città fu feudo dei Sambiasi, di Raimondo del Balzo Orsini, (che nel XV secolo avrebbero costruito il castello incorporandovi l'antica torre normanna) dei Serra e infine dei Dentice di Frasso (oggi attuali proprietari del Castello che hanno adattato a propria residenza)
Dal XV secolo in poi il paese cominciò ad ingrandirsi, occupando man mano le zone circostanti, estendendosi verso nord e verso est. Nel 1484 fu saccheggiata dai Veneziani. Nel 1571, durante le Crociate, un manipolo di Sanvitesi prese parte alla battaglia di Lepanto contro l'Impero ottomano; al ritorno in patria in onore della vittoria conquistata, venne costruita la chiesa Matrice, per poi dedicarla quindi alla Madonna della Vittoria. Nel 1799 la popolazione aderì agli ideali della Repubblica Napoletana; nel corso dell'Ottocento la città fu sede di vari circoli aderenti alla carboneria.
Ma le origini di San Vito potrebbero però essere molto più antiche, poiché fra le contrade Castello e Paretone sono stati rinvenuti reperti preistorici e tombe messapiche e romane.
a breve…
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San Vito Medievale